Conclusa la 81^ edizione della Mostra Nazionale e Vetrina della Biodiversità del CAITPR, Fiercavalli Verona 2018, ecco il momento del Report.
Molti anche quest’anno gli spunti di riflessione che però stavolta devono partire dalla capacità degli allevatori di dare vita ad un evento articolato in diverse attività, intenso, impegnativo ed interessante, e tutto ciò pur nell’incertezza organizzativa durata fino ai primi di ottobre.
Complimenti agli allevatori che ci hanno creduto e che hanno continuato a preparare i loro soggetti pur non avendo ragguagli certi sino a poco più di 15 giorni dall’inizio della manifestazione.
In realtà la presenza è stata di poco meno di 50 soggetti (analoga, quindi, a quella del 2017), ma forse mai come quest’anno è sembrato di avere a disposizione molti più soggetti. Questo è un ulteriore merito degli allevatori che hanno letteralmente dato l’impressione di moltiplicare i capi impegnandosi nella grande maggioranza in due o anche più attività tra quelle proposte nella Mostra.
Un aspetto questo considerato ormai assolutamente usuale, ma che invece solo una decina d’anni fa era impensabile. C’era allora come una sorta di separazione tra coloro che proponevano i loro soggetti nei Concorsi morfologici e coloro che, invece, li presentavano nello Show o nelle prime timide esperienze di attività equestri. Anzi, coloro che partecipavano alla Mostra solo per le attività di lavoro erano un po’ guardati come dei parvenu.
Peraltro, bisogna dire che, spesso, anche il pregio dei soggetti era diverso e vi era la mentalità che al lavoro fossero destinati solo capi di modesto valore morfologico e, quindi, poco rappresentativi. Nell’arco di alcuni anni, queste forme mentali sono state totalmente superate ed ora, come detto, sono sempre più numerosi gli allevatori che si impegnano nella Mostra con buoni soggetti proposti nei concorsi di modello ed anche in varie attività equestri o nello Show di razza. E nessuno più se ne meraviglia. Si tratta di un processo ormai consolidato ma che è frutto di una maturazione dell’ambiente di razza nell’ambito di un obiettivo di più ampio respiro orientato a portare il CAITPR ad una dimensione di impiego multifunzionale, vale a dire quale soggetto valido anche per diversi impieghi di lavoro.
Entriamo ora nel dettaglio dell’evento2018.
Partiamo come per tradizione dai Concorsi di modello ed andature. Prima annotazione, il miglioramento generale della qualità delle presentazioni e del rispetto del dress code. Poche le sbavature a quest’ultimo riguardo anche per l’attenzione dello staff di Mostra cui va il ringraziamento di tutti per l’attività di coordinamento giornaliero e per l’ottimo e puntuale lavoro nella preparazione dei campi per le diverse presentazioni programmate nelle quattro giornate di Mostra.
Le categorie dei Concorsi morfologici di maggior impatto sono state senza dubbio quella delle giovani fattrici 3-5 anni ed il Concorso stalloni; valide anche la sezione puledre dell’anno e quella classica dei giovani stalloni. Peccato per quest’ultima categoria che, a causa di motivi diversi, siano mancati tre soggetti tra quelli che avevano impressionato favorevolmente nei Raduni. Onore ai soggetti presenti tutti di elevata qualità, ma il panorama della capacità di produzione di rimonte maschili di pregio della razza ne ha sofferto un po’. Il dibattito sulla necessità di ricorrere a fonti genetiche esterne è sempre molto aperto, ma la qualità media delle produzioni di maschi della generazione 2016 integrata anche dall’elevata qualità della Sezione dedicata agli stalloni dovrebbero far riflettere di più gli allevatori. Le risorse genetiche di qualità ed anche la diversificazione di incroci di sangue ci sono. Certo, bisogna aver la pazienza e la voglia di impegnarsi e reperirle specialmente già tra i giovani puledri sotto madre dove esistono margini di diversità genetica e valori di qualità spesso elevati ma non ricercati e sfruttati dagli allevatori maggiormente interessati al processo selettivo.
Puntando alle Categorie maschili, notevole il pregio morfologico dei vertici di classifica ma con un insieme di rincalzi tutti validi come riproduttori selezionati. Una media elevata che è quanto la selezione cerca piuttosto del soggetto memorabile ma che non è accompagnato da una media di categoria pregevole.
Interessante notare come i Campioni di categoria, siano uno (Marcos giovani stalloni 2016) un prodotto Lazio/Abruzzo (dato storico per la razza) e l’altro di produzione da zona storica ma operante in Abruzzo e, da pochi mesi, nel Lazio. Ciò testimonia la diffusione consolidata della qualità selettiva lungo tutto l’areale d’allevamento (che va dalla zona storica sin alla Puglia coinvolgendo tutta la dorsale appenninica) e dovrebbe sollecitare gli allevatori più attenti a ricercare le opportunità di qualità e di variabilità genetica non più solo in alcune zone ma in tutte le varie regioni d’allevamento innescando quegli interscambi di linee di sangue che sono il vero atout per avere risultati di qualità a basso impatto di consanguineità.
Iniziamo dai premi speciali: Premio di merito come Best in show femmine a Bea cm proveniente dal Piemonte e premio di merito maschile come Campione dell’anno, a Fuego proveniente come detto dal Lazio, stallone di grande impressione morfologica abbinata anche, ormai, ad un valida carriera riproduttiva che vedrà i primi 30 mesi arrivare al vaglio l’anno prossimo. Gruppo di progenie al top si è riconfermato quello dello stallone Vulkan VG che ha presentato 5 figli e figlie, tutti provenienti dal Veneto, e che si è imposto come Gruppo su quello di Benito (che peraltro piazza un proprio figlio come Campione dell’anno, Fuego appunto) per l’innegabile maggior omogeneità d’impronta su alcuni caratteri molto importanti nella selezione moderna quali la Linea del di sopra, la correttezza delle inserzioni ed il testa/collo veramente pressoché impeccabili. Una scelta molto valida da parte dei Giudici di Concorso nel senso di quanto detto all’inizio circa i modelli più multifunzionali vale a dire dotati di struttura fisica adatta al lavoro in diverse specializzazioni. In merito al premio speciale di Regione, una sorta di Campionato degli allevatori di ogni Regione presente con almeno 5 soggetti, il titolo è andato agli allevatori dell’Emilia Romagna riconfermando la qualità dell’allevamento CAITPR di questa zona storica di razza.
Ma passiamo a qualche annotazione più attinente la Biodversità. Nelle categorie maschili su 12 soggetti presentati i padri rappresentati erano 9 appartenenti sostanzialmente a 5 ceppi, a significare la disponibilità sul territorio di riproduttori di linee diverse.
Questo risultato è stato senza dubbio favorito dalla provenienza regionale diversificata dei singoli soggetti. Un’innegabile opportunità per gli allevatori di poter scegliere proposte genetiche articolate e, se opportunamente celte ed impiegate negli accoppiamenti, in grado di “aprire” i certificati delle future progenie.
Un interessante spaccato genetico e di linee di sangue provenienti da praticamente tutte le zone di allevamento della razza.
Molto interessanti anche i Concorsi di impronta equestre. Qui vale la pena di sottolineare la qualità di presentazione sia nei Concorsi Attacchi, svoltisi sotto l’attento occhio del Giudice Fise Roland Morat che in quello di Conduzione, ultima nata tra le proposte di presentazione attivate nella Mostra nazionale , che ha visto impegnato come Giudice un altro tecnico di valore, il Sig. Giuseppe Bettoni. La gara attacchi è stata, come d’abitudine, ispirata agli eventi sportivi ufficiali e tutti i concorrenti si sono presentati in maniera pressoché impeccabile sotto il profilo formale, ma anche evidenziando una notevole perizia date le dimensioni del campo e le difficoltà del percorso di maneggevolezza disegnato dallo stesso Giudice con difficoltà crescenti tra la prima e la seconda manche. Infatti, sono state, in generale, poche le penalità di percorso, mentre la vera differenza l’ha fatta il tempo di esecuzione abbastanza stringente essendo stabilito in 210 metri/minuto.
Altrettanto valido il Concorso di conduzione alla mano che ha visto una buona partecipazione ed una selezione abbastanza severa in prima manche.
Un tipo di concorso che, insieme a quello dedicato agli Attacchi, e se vogliamo anche allo Show, ha raggiunto lo scopo di valorizzare il CAITPR quale soggetto da lavoro equestre declinato in diversi modi.
La Mostra nazionale/Vetrina della Biodiversità è, peraltro, proprio congegnata peraltro in modo da fornire un’immagine complessiva della razza che va dalla valorizzazione dei modelli morfologici più validi sino alla promozione del lavoro di addestramento e di impiego della razza nelle diverse possibilità di utilizzo.
Quest’anno è stato composto da molti allevatori con proposte molto articolate: dalla storia rappresentata da un pregevole carro agricolo, agli attacchi, alle presentazioni a sella sino a tre “numeri” di vero e proprio gioco di binomio (o trinomio in un caso). Tutto ben composto nelle sequenza di regia dalla Signora Chiara Caponetti e ben eseguito dai partecipanti. In particolare la parte attacchi ha visto l’attenzione quest’anno sull’eleganza, con legni molto belli e ottimamente condotti ma anche con la ricerca di costumi ed abbigliamento adeguati. Sicuramente una parte di Mostra che ha valorizzato la razza agli occhi del pubblico sia tecnico che più semplicemente venuto a visitare la” Fiera dei Cavalli” come si dice a Verona.
A lato del padiglione dedicato alla Mostra vi era quest’anno anche un’altra iniziativa nel Padiglione 2 riservata ai bìmbi delle Scuole primarie ed incentrata sul CAITPR. L’iniziativa, battezzata “La mia aula grande come il mondo del CAITPR, promossa dall’Istituto Don Bosco di Padova con il patrocinio di VeronaFiere ed in collaborazione con ANACAITPR, ha visto più di mille bambini prendere contatto con i nostri cavalli estrinsecando il tutto in tanti e simpaticissimi disegni e dipinti che hanno l’immediatezza e l’occhio sgombro tipico dei bimbi. Una buona edizione quella del 2018 con tanti spunti più rigorosamente tecnici ed anche più ampiamente di impronta culturale nella salvaguardia di questo patrimonio storico e genetico che è il CAITPR.
Luca di Giampietro – Direttore di Redazione